Cosa ci vuole per imparare una seconda lingua? Ecco i cinque consigli che ci da una mamma dell’Isola (di cittadinanza russa) che cresce una figlia bilingue. Sono consigli che vanno chiaramente al di là del russo e possono perfettamente essere applicati all’inglese. Consigli preziosi perché ci fanno capire che nel viaggio verso il bilinguismo non basta, spesso, solo una mamma (o papà) madrelingua. Ci vuole qualche cosa d’altro. Qualche cosa in più. Sentiamo il suo racconto. “1. È curioso. Ma innanzitutto, oltre alla determinazione dei genitori a crescere un figlio bilingue, ci vuole anche un pediatra buono. Io come molte altre mamme straniere ho avuto a che fare con (molti) pediatri milanesi che sconsigliano il bilinguismo perché, dicono, nuoce e ritarda lo sviluppo. Troppi preconcetti falsi. Il bilinguismo da ai bambini una marcia in più che gli altri si possono solo sognare. È un continuo esercizio per il cervello che tornerà molto utile quando i bambini cresceranno. Oltre, naturalmente, al fatto che saranno capaci di parlare perfettamente più lingue.
3. “Un genitore – una lingua” ci disse un bravissimo neurologo infantile con le sembianze di Einstein che ci ha aiutato molto. “Dividere” le lingue è un altro aspetto cruciale. E infatti abbiamo fatto cosi. Papà – solo italiano. Io – solo russo. E se si vuole introdurre una terza lingua? Direi che serve una terza persona. Senza dubbio madrelingua. 4. Un errore comune è pensare che una mamma o un papà straniero basti per insegnare una seconda lingua. No, solo una mamma (o un papà) non basta. Serve molto più contesto attivo. Nonostante il fatto che mia figlia sia stata con me a casa fino a tre anni, senza aiuto di nonni italiani né tate, ed io le parlassi esclusivamente in russo sin dalla nascita, non è mai stato facile. L’importante è non perdere il coraggio e continuare a parlare e a cercare delle esperienze in lingua originali: nel nostro caso, uscite con altri amici russi a Milano, viaggi in Russia almeno due volte l’anno (quasi sempre senza papà italiano per evitare la “contaminazione”), vari corsi, laboratori o nidi in lingua. 5. Il segreto principale è, probabilmente, la costanza. A molti genitori intenzionati ad insegnare più lingue ai propri figli capita spesso di parlare in una seconda lingua e sentire i propri piccoli rispondere in italiano. Ci vuole un sistema e regolarità. Ma anche molta determinazione e soprattutto tempo. Senza una esposizione continua nell’apprendimento, non si va lontano. Come si dice da noi “il pollo mangia un seme alla volta, e così che diventa pieno”. Arriverà infatti il momento in cui il tuo bambino comincerà a parlare la seconda lingua alla perfezione. Ma è importante ancora prima di cominciare imparare una semplice lezione di vita: una seconda lingua non si compie per un miracolo, ma solo con grande impegno e sacrificio." Questo articolo è stato scritto per My English Day
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