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10 consigli come e quando iniziare con l’inglese

1/18/2022

 
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​Dubito che un bimbo possa svegliarsi una mattina urlando con entusiasmo “mamma vorrei fare INGLESE!”.

Calcio sì, danza sì, musica (forse) sì… ma inglese?

Quindi cosa fare?

Ciao! Mi chiamo Masha, sono founder di My English Day. Ed ecco cosa vi posso consigliare:


​1. COMINCIARE PRESTO

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Più piccolo è, e più facile sarà. Meglio ancora iniziare quando non sa ancora parlare.

Abbiamo visto in questi anni a MED che i bimbi che fanno più fatica sono quelli particolarmente bravi nella lingua italiana, capaci di elaborare frasi complicate per poi essere costretti a tornare ai basics in inglese.

Nessuno ama un “down-shifting” dopotutto…
​

2. INCLUDERE LA LINGUA NELLA ROUTINE DELLA FAMIGLIA

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...che siano viaggi all’estero, play-groups con altri amici o semplicemente chiacchierate durante le vostre colazioni. Vedere mamma e papà o (cugine, nonni, amici…) parlare in inglese è impagabile.

E non avere paura delle imperfezioni o degli accenti. Anche se non si è corretti al 100%, 1 è sempre maggiore di zero.

Uno dei nostri riti preferiti ad esempio è la pizza night: ogni giovedì ordiniamo pizza per cena, guardiamo cartoni o film in inglese, e poi chiacchieriamo in inglese fino a quando si va a letto. I bimbi lo adorano. E io non devo lavare i piatti ;-)
​

​ 3. NINETE SHORT-CUTS & NIENTE TRADUZIONI

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Per favore, per favore! non tradurre niente (o quasi)! C’è un motivo per cui gli scienziati sostengono che i bambini bilingue sono più intuitivi e più flessibili.

Perché il loro cervello è abituato a “lavorare” processando molte più informazioni. Hanno un mindset davvero diverso e molto più aperto.

​Inoltre, non credo che la traduzione sia veramente possibile nel senso che inevitabilmente si “perdono pezzi” per strada. “Lost in translation”, l’avete visto? La lingua è cultura. Ed ogni parola, ogni termine, ogni espressione, deve essere vissuta per essere compresa per davvero.
​

 4. ONE STEP AT A TIME

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Spesso aspettiamo una insegnante perfetta o un momento migliore per cominciare (o ri-cominciare).

Ma in questo modo l’unica cosa che veramente facciamo è rischiare di perdere tempo (prezioso). Quindi una canzone ascoltata OGGI, una pagina letta OGGI, una play-date organizzata OGGI, è sempre meglio che rimandarla (se va bene) ad un DOMANI.

​Insomma, una sorta di “time value of money” applicato allo sviluppo dei vostri bimbi!
​

5. ESSERE PERSISTENTI

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Dicono che per diventare bilingue un bimbo deve avere (in media) 20 ore di esposizione a settimana. Dunque: avete già pensato a che tipo di risultato volete arrivare e quanto tempo  vi piacerebbe investire?
​

 6. ESPERIENZE SUPER & POSITIVE VIBES ONLY

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Si, solo esperienze juicy per favore. E sopratutto niente “tu devi” o “io ho detto, e tu lo fai”.

Credetemi, funziona solo la carota
, non la frusta.


7. SMETTETE DI STUDIARE INGLESE

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Avere learning targets prettamente linguistici non è sempre una buona idea.

Pensateci: alla scuola materna americana, inglese, australiana (o italiana) non si “studia la lingua.” E pur tuttavia…

Da MED cerchiamo di ricostruire lo stesso schema: ti insegno a FARE (ballare / giocare / creare un drago di pongo) o di ESSERE (autonomo / sicuro / curioso) parlando solo in inglese.

È molto più intrigante, no?

​Questa è la lingua vera. Perché in età prescolare un bambino cresce e si sviluppa da molti punti di vista e non solo da quello linguistico.



8. DELEGATE MA NON TROPPO

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Se la scelta è delegare la lingua (ad una scuola, un corso o una tata), restate comunque “connessi”. Sopratutto se fate meno di 20 ore a settimana ;-)

Fate vedere che vi importa.
​

​9. PATIENCE, MY FRIENDS!

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Pensate! I vostri bimbi prima di cominciare a parlare in italiano vi hanno ascoltato per anni.

Lo stesso succederà (inevitabilmente) con l’inglese.

Ok, non per anni (si spera). Ma l’iter sarà uguale. Prima ascolto, poi comincio a capire, poi provo a parlare… e solo successivamente a scrivere e leggere.

Ecco perché i vostri figli sapranno pronunciare “Manhattan” “manager” e pure “Apple” meglio di voi ;-)

Il periodo “silenzioso” dipende poi da 1000 fattori. I perfezionisti e i timidi generalmente ci mettono di più.
​
​Così come ingranano un po’ dopo i bambini che non sospettavano nemmeno che esistesse un’altra lingua oltre l’italiano.

​Patience, my friends!

Prima o poi i risultati si faranno vedere. Anzi, sentire!

 10. GOLDEN RATIO & EQUILIBRIO FAMIGLIARE

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Se un bimbo abita in Italia è ovvio che l’italiano sarà importantissimo (e quasi sicuramente predominante).

Ma se volete che un bimbo sappia anche una seconda (e una terza, e magari una quarta!) lingua, dovrete trovare i vostri equilibri e la VOSTRA routine in base ai vostri obiettivi.

Optate per qualità e non per quantità. Perché in un giorno ci sono pur sempre solo 24 ore e gli psicologi ci dicono che per crescere sani i bimbi devono avere tempo (anche) per annoiarsi. Non dimentichiamolo.
​

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Autore: Masha, licensed architect + designer. founder di My English Day, mamma di Davide e Alice.
Instagram: @mn.blog


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